Accosciati da sinistra: Alessandro Accordino, Andrea Pellegrino, Larbi Laghnimi, Leonardo Calmonte, Paolo Franceschini, Felice Costa.

In piedi da sinistra: Stefano Africano, Renato Genovese, Noris Smania, Marco Casarin, Pierluigi Boratto, Luca Franceschini.



3 gennaio 2009

Sfregio a gola profonda


Agguato per il podista raggiunto da due sicari della 'ndrangheta durante i festeggiamenti di S. Silvestro.
Per la polizia si tratta solo di un avvertimento.
Castelfranco Veneto. Si tinge di giallo il capodanno in casa Virtus. Nelle prime ore del 2009 due persone a volto coperto hanno raggiunto Lucio Bordignon detto “il podista”, nel luogo dove stava festeggiando l’anno nuovo con la squadra ed altri amici. Approfittando della confusione e dell’alto tasso alcolico della serata, i due sicari hanno avuto facilmente via libera nell’individuare ed isolare il Bordignon sfregiandogli il volto, facendo perdere le loro tracce sotto la fitta nevicata in corso.
Immediata la corsa all’ospedale dove i medici hanno suturato lo sfregio con ben sei punti.
Sembrerebbero già a buon punto le indagini della magistratura. L’attenzione degli inquirenti è concentrata sulle amicizie di Felice Costa, bomber della Virtus di origini calabresi, guarda caso unico assente alla serata di bagordi di fine anno. L’agguato, un avvertimento di tipico stampo mafioso, sarebbe da addebitare a due esponenti della ‘ndarngheta a cui risulterebbero affiliate alcune conoscenze dell’oriundo calabrese. Se certo pare il mandante, difficile comprendere il motivo dell’azione criminosa. Puntando sul movente sentimentale, si scava nella vita privata del pivot castellano e sulle frequentazioni dello stesso con taluni dirigenti e giocatori della squadra finiti nella rete dello scandalo “Oil for players”. Nel frattempo l’unico rammarico è dato dall’impossibilità di traslare i sei punti dalla fronte di Bordignon alla classifica della Virtus.


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