Accosciati da sinistra: Alessandro Accordino, Andrea Pellegrino, Larbi Laghnimi, Leonardo Calmonte, Paolo Franceschini, Felice Costa.

In piedi da sinistra: Stefano Africano, Renato Genovese, Noris Smania, Marco Casarin, Pierluigi Boratto, Luca Franceschini.



20 settembre 2008

Sonora sconfitta in casa

Virtus-Biancoceleste Vedelago 4-9 (p.t. 0-4)
La Virtus affonda alla prima uscita tra le mura amiche e porta con se, negli abissi, tutto quanto di buono fatto vedere nella gara d'esordio. Dura il breve spazio di una settimana l'illusione che certi difetti, in parte corretti in corsa a Spresiano, ormai facessero parte di chincaglierie vintage buone solo per i mercatini dell'usato. Ed invece, le zavorre di sempre sono tornate ad appesantire il gioco virtussino. Lentezza, scarsa fisicità, movimenti macchinosi, continue amnesie difensive ed almeno un paio di giocatori completamente fuori partita hanno segnato la gara sin dall'inizio. Di fronte una splendida Biancoceleste, perfettamente a suo agio anche nel perimetro risicato di Treville, capace di far girare palla a cento all'ora e di andare al tiro ad ogni buona occasione, grazie all'impeccabile regia di Casagrande ed alla incommensurabile sapienza di mister Zorzi. Lo 0 a 4 del primo tempo è un pò troppo severo rispetto a quanto visto in campo, ma nella seconda frazione, nonostante le 4 reti all'attivo, la Virtus ha evidenziato tutti i propri limiti, compresa l'incapacità a praticare un pressing efficace senza mettere in costante apprensione Abrami, spesso lasciato solo ed abbandonato tra i pali. Che ci fosse ancora da lavorare in casa castellana lo si sapeva, ma adesso coach Fior si vede costretto agli straordinari. Fuori dagli spogliatoi Bobo Boratto, il dirigente accompagnatore, lo fa intendere a spizzichi e bocconi. Ancora più laconico il presidente Casarin, che sceglie la via più breve per lasciare la palestra immerso in cupi pensieri. Così non va.
M.C.

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