Accosciati da sinistra: Alessandro Accordino, Andrea Pellegrino, Larbi Laghnimi, Leonardo Calmonte, Paolo Franceschini, Felice Costa.

In piedi da sinistra: Stefano Africano, Renato Genovese, Noris Smania, Marco Casarin, Pierluigi Boratto, Luca Franceschini.



29 novembre 2008

Una Virtus senz'anima

La Polisportiva Casale-Virtus 5-3 (p.t. 2-1)
Uomini siate e non pecore matte…il monito del presidente Casarin echeggia anche fuori dagli spogliatoi al termine dell’ennesima impresa dei suoi ragazzi. L’impresa di perdere un match alla propria portata senza provare a fare alcunché per conquistarne l’inerzia che pur per lunghi tratti era stata a disposizione dei biancoblucerchiati. Si salva solo Abrami che per la seconda volta, peraltro consecutiva, merita l’oro di Greg Louganis. Per il resto della compagnia, una medaglia a squadre è ancora lontana.

15 novembre 2008

Primo punto in casa!

Virtus - Futsal Vedelago 4-4 (p.t. 1-3)
Cherchez la Virtus. E lei c'è. D'accordo, solo nel secondo, ma tanto basta a prendere atto di un atteggiamento di inusitata consapevolezza, fedele al nuovo paradigma tecnico tattico. Velocità, determinazione, grinta sono gli imprescindibili dogmi del new deal virtussino. A ciò s'ha d'aggiungere la costanza, affinchè i 60' di gioco diventino un continuum senza soluzione e non un patchwork di sprazzi di gioco. E poi ci sono gli avversari. Come il Futsal Vedelago, poco incline alle nuance, e capace di far davvero paura e di non dare mai tregua. Danieli docet. Ne potrebbe parlare Abrami, 9 dalla piattaforma e 10 dal trampolino, perchè i suoi tuffi, ieri, gli avrebbero valso un oro olimpico. Rimane da chiedersi se la nouvelle vague castellana, con partite specchio di uno spogliatoio fragile, faccia ormai parte di un'era passata. Di partite ne mancano ancora molte. Si vedrà.
M.C.

9 novembre 2008

In vino Virtus

Domenica di svago per i dirigenti ed i giocatori della Virtus che hanno accolto con il consueto entusiasmo l'invito del loro fedelissimo tifoso Renato Genovese a recarsi presso le cantine di famiglia della tenuta Mazzolada. Una raffinata degustazione ed un'ottima cicchetteria hanno accolto i ragazzi di Castelfranco che al termine delle abbondanti libagioni hanno visitato le cantine della tenuta approfittando della cortese ospitalità di Renato, cicerone d'eccezione per l'occasione.
Bollicine, tannini, fermentazione e qualche bicchiere sono stati l'innesco per lo sviluppo di una serie di idee che presto potranno veder la luce sulle pagine di questo blog.
Nell'attesa, l'impegno e l'attenzione tornano sul rettangolo di gioco, già da domani sera ma con un'avvertenza: sarà dura distinguere le Vecchie Spugne dai virtussini.

8 novembre 2008

Il ritorno del "porcano"

Monticano - Virtus 7-2 (p.t. 3-2)
Il ritornello risuonava da un bel pò di tempo nell'ambiente castellano "Manca il fondo". La serie di beau geste che ne ha caratterizzato le prestazioni da inizio stagione, con interi secondi tempi regalati agli avversari, a dispetto dell'aporia sinora dominante, ora, quantomeno, sembra avere una spiegazione. Risolta in settimana con un gentlemen agreement la distonica convivenza tra allenatore e presidente, con quest'ultimo costretto a ritornare alla guida tecnica, ora la Virtus deve impegnarsi a cambiare completamente rotta. La riprova di quanto detto lo sono un primo tempo di ottimo livello, culminato col doppio vantaggio, ed un secondo tempo in cui la nebbia obnubilante dovuta alla mancanza di fiato ha avuto il solito effetto esiziale. A ciò si aggiunge un similthriller di metà primo tempo: perchè Contaldi in versione trappista, abbandonata la porta, vagava per il campo con una borraccia in mano? C'è da lavorare.
M.C.

1 novembre 2008

Un passo indietro

Virtus - Monigo Treviso 4-9 (p.t. 2-3)
La Virtus trasferisce la sua sede di gioco a Rapa Nui. Abbarbagliati dagli ieratici moai di Monigo, i biancocelesti si squagliano e non lasciano traccia del loro passaggio sul tabellone della classifica generale. A fine gara ecce homo Abrami è letteralmente frastornato. Nei sessanta appena trascorsi, gli sono arrivate sassate da ogni dove. Di sicuro la mesta vittoria di Cittadella non poteva aver rincuorato sul fronte del gioco. Ma almeno il morale, quello si, pareva rinfrancato. Ed invece, dopo una prima frazione tutto sommato sufficiente, i castellani innestano, com'è ormai prassi, la retromarcia. Much ado about nothing, si direbbe, dell'incapacità di uscire dall'invincibile nichilismo che li avviluppa da inizio stagione e che trasforma ogni gara in una sorta di tragicommedia. In settimana, per i ben informati dell'ambiente virtussino, si mormora di un incontro vis a vis tra il sempre più contrariato presidente Casarin e mister Fior. Materia per bramosi vaticinanti.
M.C.